In miracoloso equilibrio fra azzardo stilistico e compostezza formale, senza cedimenti al lirismo, l’affascinante scrittura di Zapelli si pone al crocevia fra prosa filosofica, aforisma e poesia, per affrontare senza infingimenti il viluppo di speranze, compromessi, delusioni e rimpianti che costituiscono la nostra vita. Il viaggio verso la nostra Itaca è un progressivo abbandonare “avanzi, non per negligenza ma per indirizzo crudele della vita”: in tensione fra caso e necessità, fra le aspirazioni e la realtà, il percorso ineluttabile è un “avventarsi verso l’ignoto”, da “viandanti”, in un combattimento che prevede anche la resa per sfinimento o il cedimento alla diserzione. La meta, quasi rilkianamente, è “quel che si trova solo cadendo”, ”con i denti abbranca[ndo] prezioso” ogni attimo, in cui “amorevoli accordi” possono, se non promettere felicità, almeno lenire la pena. (Mauro Ferrari)
 
 
L'Autore:
Gian Maria Zapelli è nato e vive a Lecco (1960). È laureato in filosofia con specializzazione in psicologia. Ha raccolto i suoi versi in Senza Rammarico (Manni, 2014); Prosodie dell’anima (Manni, 2015); Il silenzio tra le parole (Nulladie, 2017); I desideri che arrivano adesso (ivi, 2018); Penelope. Nonostante Ulisse (Eretica edizioni, 2021); Antologia del domicilio (peQuod, 2022), selezionato nel Premio Rilke, finalista al Premio Nazionale Elio Pagliarani e al Premio di poesia edita Paolo Prestigiacomo. La sua poesia deve molto alla sua formazione e sensibilità psicologica, nonché alla professione di counselor e coach, da più di 30 anni dedicata a disincagliare emozioni e desideri.