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La raccolta di Silvano Trevisani si impone all’attenzione critica per almeno due motivi: da un lato mantiene viva la memoria di un poeta autentico come fu il tarantino Pasquale Pinto, “uomo città” (p. 50), acclamato da grandi nomi (e definito forse riduttivamente “poetaoperaio”) ma caduto poi in un ingiusto oblio – e di cui Trevisani fu amico e sodale – ma dall’altro, innegabilmente, mostra interessanti caratteristiche espressive e spunti tematici di attualità [. . .] In questi versi di minimale scarto dal parlato (il che vale soprattutto per la prima sezione, quella portante), che volutamente non esibiscono alcuna concessione alla melopea e alla regolarità tradizionale, Trevisani mostra come i problemi che cita e che travalicano l’aspetto economico e politico non siano stati risolti e quindi non vadano dimenticati, così come la figura di Pinto, che ne ha parlato e scritto: poesia appunto come memoria, al lavoro per mantenerci vivi e (un poco più) sani. (Dalla Postfazione di Mauro Ferrari)

 

 

L'Autore:

 

Silvano Trevisani, giornalista professionista, già responsabile dei servizi culturali del “Corriere del giorno di Puglia e Lucania”, è redattore capo di “nuovodialogo.com”, responsabile del bimestrale di poesia Il sarto di Ulm (Macabor), collabora con giornali e riviste. Ha pubblicato oltre cinquanta volumi di arte, storia, economia, letteratura, poesia e narrativa. Ha curato saggi, monografie e antologie. È presente in antologie, riviste e siti web. Tra gli ultimi lavori: Alda Merini tarantina (Macabor 2019), l’antologia La guerra che è in noi (Macabor 2023), il thriller satirico Cosa sarei senza di me!? (Radici future 2013). Per la poesia ha pubblicato: Poesie (Amadeus 1995), L’altra vita delle parole (Nemapress 2012), Le parole finiranno, non l’amore (Manni 2020).

Il poeta scomparso e altre storie. - Silvano Trevisani

€12.00Prezzo
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