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I pensieri qua raccolti si inseriscono tra le crepe del tempo e divaricano spazi decrepiti, abbandonati a se stessi. Sono pensieri che pungolano, mettono in discussione l’ovvio. Pensieri troppo concisi per essere espressi diversamente; troppo lunghi e affilati per essere riposti altrove e che possono vivere esclusivamente in una forma aforistica. Né saggio, né ricerca scientifica, Il ritorno del soggetto esplora un terreno che può diventare filosofia del ventunesimo secolo. I pensieri al suo interno sono peregrini, di passaggio, disegnano una filosofia della terra in cui risaltano il governo di sé e i confini del soggetto, ovvero: appaiono una presa di posizione linguistica e una scelta di un territorio morale. Tuttavia, per non essere un saggio che odori di sistema e proponga una categorizzazione del pensiero, questo testo ha dovuto sistematicamente affrontare il limite esterno del paradosso. Il senso del limite è lo spostare confini e statuirne di nuovi, indicare frontiere e indagarne la fattura: una questione soritica: una domanda, un paradosso che questiona i confini e liquefa i limiti, ed è anche una risposta, una risposta all’assenza di domande che mantiene lo status quo. (F.M.)

 

 

L'Autore:

 

Federico Magrin (1993) è un giornalista, filosofo e saggista. Vive in Nuova Zelanda dove lavora come reporter per Stuff e ospita un podcast (I viandanti della cultura). È corrispondente per la rivista di geopolitica Dissipatio, con cui ha pubblicato anche saggi di critica letteraria. Ha scritto racconti brevi, articoli e aforismi per riviste culturali italiane e neozelandesi (Pangea, Newsroom) e il saggio Un miglior auspicio in Miglior acque (Samuele Editore 2022).

Il ritorno del soggetto. Accuse e scuse - Federico Magrin

€15.00Prezzo
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