Il rumore della nebbia non ha un unico tono: è opera frastagliata e felice, ricca di una sua spiritosa e surreale saggezza, e intessuta di cangianti soprassalti emotivi. Opera “giovane”, che ha il vantaggio di essere scaturita dalla fantasia di un poeta maturo: frutto tardivo, sì, ma sorgivo, e autoironico fino allo sberleffo («Guardano l’emporio commerciale / come fosse un’opera di Gaudì / o la cattedrale di Chartres»). Anche se in questo libro, più dello sberleffo vibra la commozione etica [. . .] Mauro Macario, raccogliendo in libro questa rapida esplosione di versi della primavera del 2023, avverte che ogni poeta, fino all’ultimo respiro, scaglierà addosso al lettore la sua voce, che sia preghiera o anatema o canto amoroso. Non potrà farne a meno perché non è lui solo a decidere: sono le sue parole a decidere per lui, a condurlo ancora una volta in scena per la penultima recita. (Dalla Prefazione di Marco Ercolani)
 
 
L'Autore:
 
Mauro Macario (S. Margherita Ligure 1947) ha pubblicato i volumi di poesia: Le ali della jena (Lubrina, Bergamo 1990); Crimini naturali (Book, Ro Ferrarese 1992); Cantico della resa mortale (ivi 1994); Il destino di essere altrove (Campanotto, Pasian di Prato 2003); Silenzio a occidente (Liberodiscrivere, Genova 2007); La screanza (ivi 2012, Premio E. Montale Fuori di Casa 2012); Metà di niente (puntoacapo 2014, Premio Lerici Pea 2015, II posto ai Premi S. Domenichino 2015 e Alda Merini 2016); Le trame del disincanto. Tutte le poesie 1990- 2017 (puntoacapo); Alphaville (ivi 2020); L’opera nuda (con ampia intervista a cura di Roberta Petacco, ivi 2021) e Piccole infinitudini (ivi 2022). In traduzione francese ha pubblicato La Débâcle des bonnes intentions (La rumeur libre, 2016). Ha scritto la biografia del padre, Macario un comico caduto dalla luna (Baldini&Castoldi, Milano 1998) e Macario mio padre (Campanotto 2007). Del 2004 è il romanzo Ballerina di fila (Aliberti, ora puntoacapo 2021). È curatore di varie antologie tra cui L’invenzione del mare, puntoacapo 2015.