Sul Libro:
In questo libro Balázs colloca il suo senso di solitudine in un intenso presente percepibile derivante dalla frattura da un possibile senso di continuità. Ciò non gli evita di nominare poeti di suo riferimento come Villon (poeta “con la cravatta al collo”), il grande poeta suicida Attila Jozsef e Weoros Sàndor, poeta dalla multiforme conformazione stilistica che viene dall’autore evocato come colui che “vive in me attraverso la poesia” . . .
La poesia di Balázs si colloca tra la dialettica tesa come contrasto esistente tra umanesimo e anti-umanesimo progressista, si colloca oltre i limiti coatti dell’autobiografismo, e si afferma come l’espressione diretta dell’urgenza di un fare poetico generato dalle perentorietà della solitudine umana. (Dalla Prefazione di Tomaso Kemeny)
Domande
senti l’agitazione della radice
nel seme che si stringe nel palmo della tua mano?
e il volo dell’uccello
senza il peso delle piume?
e l’ebollizione del mio sangue folle
toccandomi il viso?
vuoi chiudere le mie palpebre
quando le farfalle della luce
le avranno lasciate?
L'Autore: Nato a Târgu Mureș (1954), Attila F. Balázs ha compiuto gli studi all’Istituto di Teologia Cattolica ad Alba Iulia. Laureatosi in biblioteconomia e Traduzione letteraria, ha lavorato come bibliotecario e nel 1990 si è trasferito in Slovacchia, dove ha fondato la AB-ART Publishing (Bratislava), che tuttora dirige. È membro dell’Unione degli Scrittori Ungheresi, dell’Accademia Europea delle Scienze, Arti e Lettere (Parigi), del PEN Club ungherese e ricopre importanti incarichi in molti Enti europei. Ha pubblicato oltre una dozzina di raccolte e ha tradotto poesia e prosa, vincendo molti Premi tra cui l’Opera Omnia Arghezi Prize (Târgu Jiu, Romania 2014), il Translation Prize of the Eminescu Academy (Craiova, 2012), il Lucian Blaga Prize (Romania, 2011), il Lilla Prize (Hévíz, 2011), il Freeman of Nandaime (Nicaragua, 2010) e il Madách Prize (Slovakia, 1992). I suoi lavori sono tradotti in venti lingue.
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€15.00Prezzo
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