Questa silloge di poesie è un prendere atto dei nostri limiti, sia biologico-naturali che epistemologici. La limitatezza e il “caso” sono l’amara consapevolezza. A fronte però stanno una accettazione delle “regole” del cosmo e del segreto dell’esistenza. È in questo contrappunto che il tutto prende atto, si svolge, si consuma, vive, svanisce e muore; nei piccoli gesti quotidiani, nella forza struggente dei ricordi; forse lasciando solo un’ombra che rimane impressa sullo sfondo, come un respiro lasciato all’interno di una stanza ormai vuota, dove le persone che la nutrivano non ci sono più. Queste ombre e questi respiri, passati ma ancora percepiti, sono il teatro e la scena dell’intima poesia di Paolo Zanardi. La sua voce si erge con umiltà e delicatezza sino a portarci gradualmente – quasi a nostra insaputa – e senza strappi ad una grandezza di pathos ed emozioni che coinvolgono il lettore . . . (Dalla Prefazione di Max Mazzoli)
L'Autore:
Paolo Zanardi è nato nel 1964 a Parma, dove vive e lavora. Sue liriche hanno ricevuto riconoscimenti e sono apparse in raccolte e riviste. Ha all’attivo una collaborazione con la compagnia Teatro Tocco di Parma per lo spettacolo Dove arde il tuo silenzio (suggestioni dalla vita di Tina Modotti), per il quale ha fornito un contributo alla drammaturgia. Ha pubblicato le raccolte di poesia Estuario (Ripostes, Salerno 1998), Calliope minore (Rupe mutevole, Bedonia 2012) e le brevi sillogi Acqua alta (2021) e Il ritorno a casa (2022) in volumi collettivi curati dall’Associazione Culturale Versante di Agugliano.
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€12.00Prezzo
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