Accade un vero e proprio esercizio di felicità mentale quando si legge la poesia di Floris. Felicità da intendersi come pieno appagamento estetico: la perfezione formale domina la scrittura in endecasillabo, verso che Raffaele fa suo, tanto da respirarlo nei battiti, con la naturalezza che appartiene alla grande poesia. La misura, del resto, è il segno distintivo della produzione di un Autore che, ad oggi, si propone come punto di riferimento della poesia contemporanea: eleganza lessicale, sonorità diffusa ma mai imperante, ricercatezza timbrica fanno parte di una sapienza stilistica riconoscibile sin dagli esordi. Ciò appare ancor più evidente in questo ultimo lavoro, La macchina del tempo, opera compiuta in cui Floris raggiunge la piena maturità espressiva e si pone come voce autorevole e autentica. (Dalla Prefazione di Ivan Fedeli)
L'Autore
Raffaele Floris è nato a Pontecurone nel 1962, ove vive tuttora. Sue poesie sono apparse nella rivista La clessidra, nell’antologia Poesia Alessandrina (Joker 1999) e nell’Antologia della poesia in Piemonte e Valle d’Aosta (puntoacapo, Pasturana 2012), nell’Antologia della poesia in provincia di Alessandria (ivi 2014) e in riviste online come larecherche.it, ladimoradellosguardo.it, alfredorienzi.wordpress.com. Dal 2013 è membro della giuria del concorso “G. Gozzano-A. Monti” di Terzo (AL). Collabora con l’International Web Post con le rubriche Proposte di lettura e Rileggendo Poesia. Ha pubblicato: Il tempo è slavina (Lo Faro, Roma 1991); L’ultima chiusa (Joker 2007); La croce di Malta (romanzo breve, puntoacapo, Pasturana 2013); L’òm, l’aşi e ‘r pulóu (detti, proverbi e filastrocche in dialetto pontecuronese, con cenni di grammatica, PiM 2016); Mattoni a vista (puntoacapo, Pasturana 2017); Senza margini d’azzurro (ivi 2019).
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