Nella costruzione della silloge emerge, del resto, come prioritario, il tema del tempo: tutto è filtrato dalla memoria, elemento che permette la decostruzione del paesaggio e la sua ricomposizione lirica in poesia: “eppure di tanto inchiostro / non lo ricordavo il mare / è durato un attimo / … / bianco il foglio, il tuo volto, il verso” scrive l’autrice in uno dei testi manifesto del libro ad indicare un percorso ideale e tematico che cerca di vincere il senso di disorientamento di un Io mai pieno (“io attendo di andare, non so dove”) attraverso la percezione del sentito: La memoria del sale è pertanto il desiderio poetico di circoscrivere ogni attimo umano mediante un correlativo emotivo che scardina, brucia e, come il sale, purifica. [...] A reggere il rapporto tra poesia e
realtà, certo, emerge l’Io lirico, ponte emotivo tra scrittore e lettore; “vorrei leggere stasera / il buio che scrive l’acqua”, afferma
la Signorato in uno dei passaggi più intensi della raccolta, a dichiarazione di una poetica che si nasconde nei riflessi di un’acqua
che è sia fonte battesimale, in quanto leviga e purifica l’essere, sia
luogo dove tutto tende, incommensurabile e fisso: il mare.
(Dalla Prefazione di Ivan Fedeli)
L'Autrice:
Erika Signorato (Verona, 1971) deve la propria formazione agli studi classici e musicali, ai luoghi amati nel profondo (Trieste, Vienna, le Dolomiti), alla famiglia che tanta parte riveste nel continuo dialogo esistenziale. Vive a Treviso e da anni si dedica all’insegnamento del pianoforte e di Musica nella scuola. Immersa nell’esigenza della scrittura poetica fin da giovanissima, solo di recente ha iniziato a condividerla. Sue poesie e raccolte hanno riportato segnalazioni e riconoscimenti in occasione di premi e concorsi letterari; singoli testi risultano presenti in riviste, blog, reading e antologie.
Per Delta 3 Edizioni è stata pubblicata la silloge In levare
(2023). La memoria del sale (2025) è la sua seconda esperienza
editoriale.
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€12.00Prezzo
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