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Dal libro:

 

Q uello che non riesco proprio a digerire, quando viaggio in traghetto, sono le vibrazioni. In passato ho viaggiato con il mare molto mosso, in mezzo a centinaia di persone verdi in volto che vomitavano l’anima. Con il mare lungo, che se vogliamo è anche più fastidioso. In mezzo a comitive di tedeschi perennemente ubriachi o circondato da ragazzini urlanti. E, quel che è peggio, in compagnia di estemporanee amicizie delle quali nemmeno ricordo più il nome. Ho sempre subìto tutto di buon grado. Ma la vibrazione, quella proprio non la reggo. Mi rende oltremodo nervoso. Probabilmente le persone normali non ci fanno caso più di tanto: si tratta certamente di un fastidio abbastanza sopportabile, in termini assoluti, o quantomeno per la maggior parte dei passeggeri. Ma quella continua vibrazione che ti entra nelle viscere e rimbomba nel cranio ha la capacità innata di mettersi in perfetta risonanza con i miei nervi. E in breve li fa saltare. Non che ci voglia molto a farmeli saltare, i nervi, se devo essere proprio sincero. Il guaio è che non la si riesce a evitare. Che tu dorma o sia sveglio, in una cabina esterna o interna, su un ponte basso o alto, in un salone o all’esterno, quel fastidio trova il modo di raggiungerti per non darti tregua.

 

 

L'Autore:

 

Gianluigi Mignacco è nato a Genova nel 1975 e vive in alta Val Borbera alternando la libera professione alla viticoltura. La sua azienda agricola produce il Timorasso, vino bianco autoctono dell’Appennino piemontese. Appassionato delle corse estreme, negli ultimi anni ha partecipato ai più importanti ultra-trail italiani ed europei. Il suo romanzo d’esordio, Il Commiato, è stato pubblicato da puntoacapo nel 2019; nel 2021 ha dato alle stampe, sempre per puntoacapo, L’equilibrio dei sassi.

Lo zucchero in frigo - Gianluigi Mignacco

€20.00Prezzo
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