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C’è un’immane battaglia che si consuma tra questi versi, antica quanto il mondo: Francesco Filia ce ne fa sentire l’eco con immagini che si stampano sulla pagina con la crudezza di un referto e la forza di un correlativo oggettivo: il ghiaccio che s’incrina, il cristallo cha cade e frantuma, il gesso che stride sull’ardesia di una lavagna; crepe che si annidano nel pilastro. Molte di queste immagini vanno a costituire una sorta di bestiario, che è come uno specchio della condizione umana: il cane ferito, accucciato in attesa di morire; la lucertola dalla coda tranciata, che fugge e si nasconde; l’animale con le zampe legate: figure sacrificali, e che dicono di una legge scura, stratificata nella nostra coscienza, che ci riconduce ogni volta a una sorta di urlo primordiale, a un tempo che è prima di ogni tempo. Le origini del mondo sono qui, «i passi si fanno radice e stirpe» in questo libro appassionato e austero, lucreziano nella lucidità dell’esposizione e nel rigore del pensiero, che non vuole cedere al potere suasorio dei miti e delle illusioni, ma che sa anche aprirsi alla dimensione scura, possente ed enigmatica del vivere.

(Giancarlo Pontiggia)

 

 

L'Autore:

 

Francesco Filia vive a Napoli, dov’è nato nel 1973. Insegna filosofia e storia in un liceo cittadino. Si interessa prevalentemente di filosofia, poesia e critica letteraria. Sue poesie e note critiche sono presenti in numerose riviste e antologie. Ha pubblicato i poemi Il margine di una città (Il Laboratorio, 2008); La neve (Fara, 2012); La zona rossa (Il Laboratorio, 2015); la plaquette L’inizio rimasto (Il laboratorio, 2017), le raccolte Parole per la resa (CartaCanta, 2017) e L’ora stabilita (Fara, 2019) e il libro di saggi critici Corpo a corpo (Fara, 2020).

Nella fine - Francesco Filia

€15.00Prezzo
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