top of page

Con quale disposizione avvicinarsi alla lettura della nuova raccolta di Gianfranco Vacca? Si tratta infatti di una poesia fortemente espressionistica, a tratti criptica ma mai debordante in quell’orfismo in sedicesimo che tarda a scomparire. Vacca è invece poeta raffinatissimo nel costruire testi in cui la traccia personale rimane giustamente sottostante, non nascosta ma visibile in trasparenza. Ricchissima nell’imagery, caratterizzata da forti venature metaforiche e impennate di creatività linguistica, questa poesia appare sospesa tra vitalismo (il rosso, il colore della passione) e la presenza perturbante della pioggia; secondo la stessa logica, la luce mediterranea di Capri può essere lo sfondo di una tragedia (si veda lo splendido testo a p. 47), di vicende personali appena accennate con riserbo e travestite alla luce dei versi, o ancora del mistero inafferrabile delle cose che ci attorniano: “Le cose hanno forse un’anima / esse videro” (p. 15). (Mauro Ferrari)

 

 

L'Autore:

 

Gianfranco Vacca (Napoli 1959) a vent’anni si trasferisce da Capri, dove è cresciuto, a Genova e poi a Roma, per tornare infine a Capri, dove risiede. Nel 2011 pubblica Sarebbe stato un ottimo pazzo (Campanotto, premio Nabokov 2014). Due sue composizioni, accolte in Le spigolature dell’Onagro, compaiono con altri suoi testi in Ancora introvabile il padrone del silenzio, e-book pubblicato nel 2013 da LaRecherche.it. Sempre nel 2013 pubblica Cinepresa mistica (puntoacapo) con recensione di Sandro Angelucci. Nel 2019 pubblica Se il silenzio se io ascolto, se i tamburi (puntoacapo). È incluso nel Il fiore della poesia italiana, a cura di M. Ferrari, V. Guarracino, E. Spano (puntoacapo, II ed. aggiornata 2016). Un suo testo è inserito ne Il fiore delle lacrime (puntoacapo, 2020). Suoi testi sono stati accolti in varie riviste letterarie online.

Rosso freccia - Gianfranco Vacca

€12.00Prezzo
    bottom of page