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Spesso nella vita i grandi vuoti lasciati dalla scomparsa di anime care crea invisibili crepe di frattura in quella che riteniamo essere la nostra solidità di esistenza, di pensiero e di coscienza. Le ondate di dolore spingono spesso la nostra anima vicina a queste crepe che nella dimensione interiore un po’ fosca e nebulosa ci sembrano i bordi frastagliati del nostro mondo. Alcuni di noi scelgono di non essere semplici ostaggi delle ondate di dolore, di vuoto e di tristezza e salpano nel mare della coscienza per esplorare i bordi frastagliati. Iniziano in questo modo a conoscere il confine, lo perlustrano, trovano particolari punti di osservazione o comodi anfratti in cui accoccolarsi in una dimensione ancora più profonda e intimista, quasi ad ascoltare il pulsare profondo del loro Essere. (Patrizia Sfreddo)

 

Dal volume:

S cuole elementare “Edmondo De Amicis”. La campanella di fine ricreazione è suonata. Grembiulini bianchi e blu che si mescolano tra sorrisi, richiami, gridolini di gioia, spintoni. Granelli di vita che si rincorrono. Lampi di felicità. Tra quei granelli di vita c’è uno speciale: Iole. Perché è speciale? Perché il suo viso è rotondo come nessun altro, gli occhietti neri piccoli, piccoli come non mai si nascondono sotto la frangetta nera incollata alla fronte. I baffetti (strani a quell’età ma tanto nessuno ci faceva caso), le mani altrettanto grassocce con le unghie cerchiate di nero. Per lei i numeri e le lettere sono un vero mistero, un che d’incomprensibile. Tentare di leggerli e decodificarli le crea una gran confusione, un rumore in testa assordante simile al fischio del treno che sfreccia davanti al casello della stazione dove lei abita. La scuola non le piace tanto… preferisce stare appoggiata alla staccionata di casa e osservare chi passa a piedi, in bicicletta, .......

Storie di confine - Elena Feresin

€10.00Prezzo
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