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In questo racconto-romanzo, attraverso l’alter ego “Ciro”, l’Autore mette in evidenza le vicissitudini di intere generazioni di connazionali per cui l’unico modo di sopravvivere alla miseria era trasferirsi al Nord alla ricerca di migliori condizioni di lavoro e di vita. Questo valeva soprattutto per le generazioni dell’Italia meridionale, costrette all’emigrazione dalla loro terra, fra le tante difficoltà e diffidenze nell’integrazione che il libro puntualmente espone. Questi nostri connazionali seppero reagire alle differenze, fortificandosi e diventando essi stessi protagonisti, allo sradicamento dalle proprie origini e da una politica non lungimirante. Francesco Giannattasio ci dà uno spaccato di una società composita e disuguale, in cui il germe dell’egoismo rimane radicato nell’inconscio, e invita a riflettere sui drammi che ci sono dietro alle grande ondate migratorie oggetto di problematiche più che attuali. Le prove che l’Autore ha dovuto affrontare, simili a quelle di tanti suoi coetanei, hanno dominato il resto del suo vissuto. (Dalla Prefazione di Paolo Corvarola)

 

 

 

L'Autore:

 

Francesco Giannattasio, nato a Lagonegro, in Lucania, è residente a Novi Ligure, alla periferia della città, nell’area artigianale che aveva contribuito a realizzare. Geometra, artigiano, consulente tecnico del Tribunale di Alessandria quale perito ed estimatore, vive la vita del pensionato, dipingendo e scrivendo. Ritiratosi dalla politica attiva, continua come osservatore con pungolo critico giornalistico attraverso contributi sulla stampa locale.

Uno scampolo di vita - Francesco Giannattasio

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